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COMUNICATO: TERAMO - Fortitudo BOLOGNA
A seguito degli incidenti avvenuti prima di Teramo-Fortitudo e dei successivi provvedimenti di diffida comminati, fino ad ora, a sette elementi del Gruppo, dopo aver letto di tutto e di più, e' arrivato il momento di dire la nostra su quanto accaduto. Premesso che tra noi e la Fossa esisteva un rapporto d’indifferenza, consolidato da sei anni di serie A1 dove tanto a Teramo, come a Bologna, mai nessuno si era scambiato un’offesa, anche quest'anno la nostra coerente linea era la stessa: indifferenza e rispetto. Linea di pensiero ribadita anche sul nostro sito internet con un messaggio ai nostri membri, raccomandando soprattutto ai tribunari di non provocare gratuitamente un gruppo ed una tifoseria che si giocava una prestigiosa salvezza nella massima serie. Prima dell'inizio della partita c'erano tifosi della Fortitudo che tranquillamente si aggiravano attorno al Palaskà senza il minimo problema con le loro sciarpe al collo e bandiere in mano ed anche membri del nostro Gruppo stavano tranquillamente colloquiando con elementi della Fossa. Tutto tranquillo fino all'arrivo di un gruppetto di rosetani, del tutto inattesi, visto che membri del loro Direttivo, con i quali fino alla settimana precedente si era lavorato fianco a fianco pro terremotati, avevano negato una loro presenza ufficiale alla gara, che ha cominciato ad offendere, provocare e tirare pietre da sopra il parcheggio antistante la nostra curva proprio nello stesso momento in cui arrivavano i pullman della Fossa, i cui elementi, scendendo, si sono frapposti. Stanchi di fare il tiro al bersaglio, abbiamo avuto una reazione uguale e contraria, cui è seguita la fuga dei Rosetani dietro appunto la Fossa di Bologna e da dove hanno continuato a tirare pietre. In quel preciso istante, tra noi e gli oltre 200 bolognesi c'erano al massimo 3 membri delle forze dell'ordine. In quei frangenti di tensione sono stati commessi molti errori ma, non di sicuro, quello di presenziare la nostra curva e difenderla. Dopo qualche minuto, con l'arrivo di qualche rinforzo delle forze dell'ordine, nel numero di qualche agente, che prontamente ha preso le difese dei bolognesi cominciando a manganellare noi teramani in casa, anche la Fossa ha preso coraggio e ha effettuato una carica: 200 bolognesi, qualche rosetano nelle retrovie e 15 poliziotti contro chi di noi era rimasto al di fuori della curva, dato che parte del gruppo era già all'interno del palaskà, dimostra una grande mentalità ultrà. Mentalità della Fossa dimostrata anche all’ingresso nel Palascapriano dove campeggiavano solo gli striscioni ROSETANI e dove i primi due cori sono anti-Teramo e pro-Roseto. Inoltre i vessilli persi (due sciarpe) sono stati strappati in evidente inferiorità numerica (10 contro 1) all'esterno del palazzo e, cosa ancor più grave, ad una ragazzina di 16 anni che stava facendo il suo lavoro di steward dietro il canestro del settore ospiti: altro esempio di mentalità. In questi giorni siamo rimasti in silenzio perché si sentiva odore di diffide che, puntualmente, sono arrivate: ben sette diavoli diffidati, di cui almeno due del tutto estranei agli scontri! Un provvedimento esemplare della Questura che ha l’unico scopo di provare a distruggere l’Inferno a due mesi dal suo ritorno e pulirsi la faccia davanti a proprie leggerezze. Ma l'Anima dell'Inferno non sarà neanche sfiorata da queste ridicole diffide! La nostra passione non avrà nessuna ripercussione e il tempo passerà, quindi nessun timore e nessuna paura al palazzo! Sempre a testa alta e più forti di prima per Teramo e per l'INFERNO. -
INFERNO BIANCOROSSO TERAMO
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